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Nati nelle piantagioni e cresciuti nelle Chiese, gli Spirituals sono l'esempio di
una geniale trattazione artistica del patrimonio negro-spirituale delle genti
di colore in cui il canto e le melodie "Spiritual", rivelate loro dallo Spirito
Santo, rappresentano l'eredità spirituale di un popolo che non si abbandona
allo sconforto e alla disperazione della schiavitù, dello sfruttamento, della
disperazione.
L'incontro con il cristianesimo - anche se
vissuto come integrazione dei neri deportati dall'Africa al Nordamerica di
intere popolazioni sradicate dal loro ambiente e ridotti alla misera condizione
di schiavi - divenne la loro forza ed il tramite indispensabile per la
costruzione di quella nuova cultura che permise al negro di sentirsi
negro-americano. Le prime manifestazioni musicali dei neri d'America settentrionale furono vocali. Il
canto aiutava a sopportare meglio il bestiale lavoro nei campi, animava i
momenti di riposo e i riti religiosi. Nacquero così i "work-song" o canti di
lavoro, i "blues", canti profani individuali e gli "spirituals", canti
religiosi collettivi.
Sono
proprio gli spirituals la manifestazione vocale per eccellenza dei negri
statunitensi che affonda le sue radici nei culti e nelle musicalità africane,
con l'inserimento di testi tratti dalla Bibbia. Al canto solista del
predicatore (che rievoca l'anziano, il pastore, la guida religiosa della tribù)
fa eco il coro (l'assemblea dei credenti, i compagni di lavoro), in un dialogo
coinvolgente dove i sentimenti via via si rafforzano non solo attraverso il
canto ma anche grazie al coinvolgimento ritmico del corpo.
Pur avendo come fonte primaria
d'ispirazione il dolore, la preghiera rivolta a Dio, l'aspettativa di un nuovo
mondo, gli spirituals non possono essere considerati esclusivamente canti
religiosi poiché gli elementi di chiara origine biblica quali la terra
promessa, il cielo, il fiume Giordano, in realtà celano un ardente desiderio di
libertà: il Giordano rappresentava idealisticamente il fiume Ohio che segnava
il confine tra gli stati schiavisti e quelli abolizionisti, e il cielo
rappresentava la libertà. Un passaggio importante si ha negli anni sessanta,
quando i movimenti politici favoriscono l'interscambio e l'adattamento di inni
religiosi a canzoni sindacali.
Lo spiritual è così vissuto come tramite per comunicare e come riconoscimento della propria
identità etnica, culturale, politica. Il risultato è quella partecipazione
globale che fa scuotere le chiese negre durante le funzioni
religiose così come durante le assemblee per i diritti civili.
Nel ricco panorama musicale allo spiritual si affianca il gospel che ebbe modo di
sviluppare - in un periodo in cui il canto religioso d'ispirazione innologica
era ancora veicolo di comunicazione molto importante -quelle tecniche vocali e
corali più aggressive e meno ritmiche che dal work-song porteranno al blues e
al jazz.
Nel vasto processo di divulgazione, pur
oltrepassando i confini del paese in cui sono nati, gli spirituals sono
tutt'oggi un canto che ha mantenuto intatta la sua forza comunicativa come
manifestazione di impegno morale e religioso.
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